L’Italia non ha affrontato in modo efficace il problema delle emissioni eccessive di PM10 (particolato fine) e non ha rispettato le condizioni stabilite dall’Ue per ottenere una deroga fino al giugno 2011. Lo ha reso noto la Commissione Ue con un comunicato stampa del 24 novembre 2010. La normativa comunitaria in materia di inquinamento atmosferico stabilisce valori limite per l’esposizione alle PM10 cui gli Stati membri dovevano conformarsi entro il 2005 (40 μg/m3 di concentrazione annua e 50 μg/m3 di concentrazione quotidiana non superabile più di 35 volte in un anno), ma che risultano essere stati violati in più zone del nostro Paese. Non avendo neanche soddisfatto le condizioni stabilite dall’Ue per ottenere una proroga di tali vincoli al giugno 2011, tra le quali la dimostrazione di aver adottato le misure necessarie per l’adeguamento entro il termine prorogato, l’Italia sarà ora deferita alla Corte di Giustizia Ue, al pari di Cipro, Spagna e Portogallo.