Fonte: Ermes Ambiente

La Provincia e Arpa fanno il punto sulla qualità dell’aria partendo dai dati rilevati dalle centraline nel 2010: in viale Timavo per la prima volta rispettato il limite annuale per le PM10 (ma con sforamenti ancora elevati). Rispetto al 2006 – quando si registrò un valore di 52 microgrammi – il calo è del 27%.
Reggio Emilia, 3 febbraio 2011 – Polveri sottili in calo in città e provincia. Questo il dato di fondo che emerge dai numeri forniti da Arpa di Reggio Emilia insieme all’ente provinciale sulla base delle concentrazioni rilevate dalle centraline dislocate sul territorio. Nel 2010 infatti, per la prima volta da quando si rilevano le PM10, la stazione di viale Timavo a Reggio Emilia ha rispettato il valore limite annuale (pari a 40 microgrammi al metro cubo di aria) attestandosi su un valore di 38 milionesimi di grammo.

“Rispetto al 2006 -sottolinea l’assessore provinciale alla Mobilità sostenibile e Qualità dell’aria, Alfredo Gennari – quando si registrò un valore di 52 microgrammi, il calo è del 27%. Inoltre, sempre negli ultimi cinque anni, le cosiddette “stazioni di fondo”, ovvero tutte le centraline provinciali escluse quelle nell’ambito urbano di Reggio, si sono sempre attestate su una concentrazione media annuale oscillante dai 30 ai 32 microgrammi: nel 2010, pertanto, a fronte di una concentrazione di fondo pressoché costante nel tempo, si è assistito ad una riduzione consistente delle concentrazioni massime di PM10 nei pressi delle strade maggiormente congestionate, come appunto viale Timavo”.

Non nella norma invece i dati dei superamenti del valore limite giornaliero delle polveri sottili: il tetto massimo di sforamenti annuale, pari a 35 giorni, è stato superato da tutte le stazioni di monitoraggio dell’intera pianura padana, in particolare a causa delle pessime condizioni meteorologiche che portano al ristagno degli inquinanti nel periodo invernale e autunnale. Nel 2010 i giorni di superamento nelle stazioni di fondo sono stati mediamente 50, contro gli 84 nella stazione di viale Timavo, un dato in linea con il 2009 e che conferma comunque un calo rispetto ai 146 sforamenti del 2006, ai 139 del 2007 e ai 110 nel 2008.

Per quanto concerne invece la rilevazione della concentrazione delle PM2.5 – il cui valore limite è di 25 microgrammi al metro cubo d’aria – i numeri riferiscono di una concentrazione media annuale pari a 20 microgrammi a Castellarano, 22 a Reggio Emilia e 24 a Guastalla.

Leggendo i dati sul biossido di azoto (NO2) – il cui limite è fissato a 40 microgrammi – nel 2010 variano dai 26 microgrammi al metro cubo nella campagna reggiana ai 30-32 microgrammi nelle aree più antropizzate, per salire ai 38 di Casalgrande e di Reggio Emilia città, con una punta negativa di 46 microgrammi in viale Timavo.

L’ozono (inquinante esclusivamente estivo) è rilevato a Reggio Emilia, a Guastalla e a Castellarano e nella stazione di Febbio, che essendo in alta montagna porta risultati che devono essere analizzati separatamente. A fronte di un numero massimo ammissibile di 25 giorni di sforamenti annuali del valore limite di 120 microgrammi al metro cubo d’aria, nel 2010 si sono registrati 51 superamenti a Reggio Emilia e 53 nella Bassa reggiana.

Infine benzene, monossido di carbonio e altri microinquinanti – che sono rilevati unicamente nei pressi delle stazioni da traffico e da anni rispettano i limiti normativi -: l’Arpa ha registrato una diminuzione dei valori medi annuali rispetto agli anni precedenti. La media annuale di benzene si è attestata a 1,5 microgrammi al metro cubo d’aria in viale Timavo e a 1 a Casalgrande, a fronte di un valore limite di 5 microgrammi. Bassi anche i valori di monossido di carbonio, che si attestano su concentrazioni medie annuali inferiori a 0,5 mg/m3 e senza superamenti del valore limite.